Visita gastroentereologica

Quando è consigliata la visita?

E’ necessario rivolgersi allo specialista in gastroenterologia in caso di problematiche quali dispepsia (cattiva digestione), gastriti, malattie infiammatorie intestinali, disturbi dell’assorbimento, stipsi cronica, pseudo-ostruzioni, intolleranze alimentari, reflusso gastro-esofageo, infezioni. Un semplice gonfiore addominale può nascondere problematiche che il gastroenterologo sarà in grado di valutare nella sua gravità.

Nel corso della visita , il medico potrà richiedere di eseguire successivamente degli accertamenti diagnostici.

I principali esami richiesti sono:

  • Esami endoscopici quali la Gastroscopia, la Colonscopia, Colonscopia Virtuale, Videocapsula Endoscopica, rettoscopia ecc…(per ulteriori informazioni visita la sezione dedicata agli esami)
  • Esami di laboratorio quali esame del sangue, esame delle urine, esame parassitologico ed altri
  • Radiografie e TAC
  • Ecografie

Chiunque può sottoporsi agli esami?

Gli esami non presentano particolari effetti collaterali ma, in caso di problematiche di salute, in caso di allergie o in situazioni di presunte o confermate gravidanze, è indispensabile dar comunicazione al medico così che possa valutare aspetti quali la tipologia di sedativo.

L’urea breath test è un esame che si effettua tramite l’analisi di campioni di aria espirata, ampiamente utilizzato per la diagnosi dell’infezione da Helicobacter Pylori.

L’ infezione da Helicobacter Pylori si diffonde prevalentemenre attraverso alimenti e acque contaminate, oppure, può essere trasmessa attraverso il contatto con la saliva, il vomito e/o le feci di individui infetti.

L’Urea Breath Test può essere utile in quei pazienti che lamentano disturbi gastrointestinali allo stomaco quali bruciore, gonfiore, dolori addominali, nausea e vomito, diarrea nonchè tutte quelle persone a contatto diretto con persone già affette da infezione da Helicobcter Pylori.

Il breath test al glucosio è utile per la diagnosi di sovracrescita batterica nell’intestino tenue.

La sindrome da sovracrescita batterica intestinale è molto frequente, ricorre in molte patologie organiche ma si riscontra anche spesso nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o in pazienti che assumono cronicamente farmaci (anti-acidi, inibitori della pompa protonica) o che hanno subito interventi chirurgici sull’addome o nell’età avanzata.

A cosa serve il breath test al glucosio?

In ambito gastroenterologico il breath test consente di individuare alterazioni del sistema gastroenterico come: contaminazioni batteriche, malassorbimento intestinale e alterazione del transito intestinale, che possono manifestarsi mediante disturbi gastrointestinali caratterizzati da flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali.

Grazie al breath test al glucosio è possibile diagnosticare un’eventuale sovracrescita batterica nell’intestino tenue.

Il fruttosio è uno zucchero presente in frutta e verdura e, sotto forma di saccarosio, nello zucchero comune. Normalmente il fruttosio è metabolizzato nel fegato, nel rene e nel piccolo intestino (intestino tenue) grazie all’ azione di un’ enzima, l’ aldolasi.

Quali sono i sintomi?

I soggetti affetti da intolleranza al fruttosio (fruttosemici) presentano un difetto di aldolasi: i primi sintomi possono comparire fin dalla primissima infanzia con l’assunzione di frutta, verdura ed alimenti zuccherati.

Nei primi mesi di vita i sintomi più frequenti sono: rifiuto dell’alimentazione, vomito e ritardo di crescita; in età scolare il quadro clinico è caratterizzato da distensione addominale, epatomegalia e ritardo di crescita.

In età adulta si manifestano dolori e crampi addominali, flatulenza, diarrea, stitichezza, senso di oppressione nella regione epigastrica, nausea, malessere generale, vomito ed eruttazione.

I sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione di alimenti contenenti lattosio poiché, come qualunque altro residuo alimentare, il lattosio se permane nel tratto intestinale, viene fermato dalla flora batterica. Il processo di fermentazione richiama liquidi nel colon e aumenta la produzione di gas. In questo modo si originano i principali sintomi, che includono diarrea o stitichezza, crampi addominali, gonfiore/meteorismo, e flatulenza. Possono manifestarsi anche nausea, mal di testa, spossatezza ed eruzioni cutanee. La gravità dei sintomi varia in base al quantitativo di lattosio assunto e alla gravità dell’intolleranza.

Diagnosi

L’esame diagnostico più diffuso per accertare l’intolleranza al lattosio è il test del respiro o breath test, un esame non invasivo che consiste nell’analisi dell’aria espirata dal paziente prima e dopo la somministrazione di una dose di lattosio.

Medici

Personale medico: Dott.ssa Cinzia Cittarella, Dott. Mario Vincenzo Sotgiu, Dott. Enrico Zedda